Il Grand Tour l’Aristocrazia dell’800 in viaggio
E perché la Sicilia era il Puntino sulla I
«Chi non è stato in Italia sarà sempre consapevole di una sorta d’inferiorità, per non aver visto ciò che ci si aspetta un uomo debba vedere». Con questa frase, il celebre letterato Samuel Johnson sintetizzava, nel XVIII secolo, l’essenza del Grand Tour: il lungo viaggio nell’Europa continentale intrapreso dai giovani aristocratici per perfezionare il loro sapere.
Più di un semplice itinerario, era un rito di passaggio, un pellegrinaggio laico verso le radici della cultura, dell’arte e della bellezza classica. Un’esperienza che oggi, con la comodità di un noleggio autobus o minivan con autista, possiamo rivivere con la stessa intensità ma con un comfort impensabile per i viaggiatori dell’epoca.
L’Essenza del Grand Tour: Molto più di una Vacanza
Il Grand Tour non era una semplice vacanza. Era il coronamento degli studi dei giovani dell’aristocrazia europea, destinato a forgiare il loro carattere e ad ampliare i loro orizzonti culturali
La destinazione principe era l’Italia, con le sue città d’arte, le rovine romane, i salotti letterari e il suo clima mite.
I giovani tourists, spesso accompagnati da un precettore (il cicerone), partivano per un viaggio della durata indefinita, da alcuni mesi a diversi anni
Il percorso classico toccava la Francia, per apprendere le maniere raffinate di Versailles, per poi scendere in Italia, il vero cuore pulsante del viaggio.
Itinerario di un Sogno: Le Tappe Imperdibili del Tour
- Torino e Milano: Porte d’ingresso in Italia, sedi di regge sabaude e della magnifica Biblioteca Ambrosiana, che incantò Lord Byron al punto da desiderare una ciocca dei capelli di Lucrezia Borgia.
- Venezia: La Serenissima era tappa obbligata per il suo Carnevale, per le collezioni d’arte e per le commissioni di vedute ai pittori come Canaletto, che i giovani portavano a casa come souvenir.
- Firenze: La culla del Rinascimento, dove ammirare le opere di Michelangelo e Botticelli.
- Roma: Il culmine emotivo del viaggio. La Città Eterna con le sue antichità, il Vaticano e i resti dell’Impero lasciava i viaggiatori senza fiato.
- Napoli e i Campi Flegrei: Qui, la classicità si fondeva con il dramma della natura. La visita agli scavi di Pompei ed Ercolano, appena riscoperti, era un tuffo emozionante nel passato.
La tappa fondmentale era la Sicilia…
Il Puntino sulla “I” dell’Italia.
Ma il viaggio non era completo senza la Sicilia. Come scriveva Friedrich Maximilian Hessemer all’inizio dell’800, «la Sicilia è il puntino sulla i dell’Italia, […] il resto d’Italia mi par soltanto un gambo posto a sorreggere un simil fiore»
L’isola rappresentava l’avventura più autentica. Offriva la possibilità di studiare l’arte greca nei templi di Agrigento e Siracusa senza dover affrontare un pericoloso viaggio in Grecia, all’epoca sotto il dominio ottomano
I vulcani, l’architettura barocca di Noto e Ragusa, i castelli normanni e i misteri delle culture che si sono susseguite affascinavano i viaggiatori più intrepidi, come Goethe e, pochi decenni dopo, un artista di sensibilità unica: Fryderyk Chopin.

Chopin in Italia.
Un Compositore in Fuga per Amore.
Non molti sanno che anche il grande compositore polacco Fryderyk Chopin intraprese il suo personalissimo Grand Tour. Nell’inverno del 1838-1839, Chopin giunse in Italia con la sua amata, la scrittrice George Sand, in un viaggio che era sia una fuga dalle convenzioni parigine che una ricerca di salute per il malato compositore.
Soggiornarono a Marsiglia e poi a Palma di Maiorca, ma il loro spirito era tutto italiano. La luce, i colori e i suoni del Mediterraneo influenzarono profondamente Chopin. Sebbene il suo viaggio sia meno documentato di altri, è affascinante immaginare il maestro, con il suo pianoforte, cercare rifugio e ispirazione sotto il sole del Sud, in un itinerario romantico che solo un mezzo privato avrebbe potuto rendere confortevole.
Viaggiare Oggi: Il Nuovo Grand Tour con Autolinee Svizzere
I disagi del Grand Tour originale erano leggendari: strade dissestate, banditi, malattie e vetture scomode
. Oggi, possiamo vivere la stessa magia senza nessuna delle avversità.
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E voi, quale tappa del Grand Tour sognereste di visitare?
La bellezza del viaggio è anche nella condivisione. Raccontateci nei commenti: qual è la meta del Grand Tour che più vi affascina? La Sicilia di Chopin? I salotti di Firenze? Le rovine di Roma?
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